Ordine del Cingolo Militare

Ordine del Cingolo Militare

 

Ordine di giuspatronato e collazione della Casa Sovrana dei d’Altavilla, è stato fondato nell’anno 1085 da Ruggero I Conte di Sicilia «per rimunerare il valore e la fedeltà dei militi a lui devoti». Nel corso dei secoli, questa prestigiosa onorificenza venne concessa a soli 252 individui.

Attualmente, la distinzione è riservata solo agli Ufficiali, sia effettivi che di complemento, in servizio e della riserva, che si siano dimostrati particolarmente legati alla Casa Normanna d’Altavilla. A tutto il 1993 si contano solo 52 Ufficiali in possesso di questo esclusivo riconoscimento.

Il Re conferiva le insegne che, come riferisce il Villabianca nella sua epoca «Sicilia Nobile», erano costituite da una collana d’oro, un cingolo con spada d’argento e un manto di zendado, dicendo all’iniziato: «II Signore Iddio e messer S. Giorgio facciavi buon Cavaliere». (Crollalanza, Enciclopedia Araldico-Cavalleresca, pag. 183).
La decorazione consiste in una spada d’argento sospesa su di un nastro azzurro, bordato di rosso.
Recentemente, l’Ordine è stato, con atto di S.A.R. il Principe Capo della Real Casa Normanna d’Altavilla Sicilia-Napoli, trasformato in ordine nobilitante e conferisce il titolo di Cavaliere ereditario trasmissibile alla prole, con l’uso della corona nobiliare relativa.

Istituito in memoria delle virtù militari per cui si distinsero i Normanni d’Altavilla, che per molti secoli dettero alla storia figure illustri di guerrieri e di condottieri di grandissimo coraggio e perizia bellica, l’ordine trae la sua denominazione dal cingolo , che è una larga fascia di cuoio che i Cavalieri cingevano intorno alla vita per sospendervi la spada e, spesso, anche lo scudo. Questa cintura cessò di far parte dell’equipaggiamento ordinario allorché comparvero le armature metalliche, ma continuò a far parte della tenuta d’onore dei Cavalieri. «La perdita di essa in battaglia notava di disonore, e il vincitore avea il diritto di legarne le braccia all’avversario. Questa infamia annessa alla perdita del cingolo veniva da ciò, che esso rappresentava con la spada e con gli speroni la dignità di Cavaliere.
Si cingeva al novello insignito e si toglieva nella cerimonia della degradazione. D’onde vennero le espressioni cingere, dare il cingolo, in senso di << armar Cavaliere» (Crollalanza, Enciclopedia Araldico-Cavalleresca, pag. 183).